A parità di gusto e dimensione spenderesti circa 90
euro in più per un’anguria, la cui unica differenza consiste nella
forma quadrata (meglio dire cubica) rispetto ad una tradizionale?
Bene, in Giappone a quanto pare molte
persone rispondono sì. Le angurie quadrate sono vendute in molti
negozi di ortofrutta, mercati all’aperto e anche alcuni supermercati. La
domanda che ora ti starai facendo è perché?
Il segreto del successo
delle angurie cubiche sembrerebbe essere la facilità di stoccaggio, e
il fatto che questo tipo di angurie siano più facili da
conservare nei piccoli frigoriferi che si trovano nelle case giapponesi.
Adesso forse ti starai facendo una seconda domanda. Perché
le angurie cubiche costano così tanto? La ragione del prezzo
elevato è data dal metodo di coltivazione. L’anguria, per assumere
la forma cubica, deve essere fatta crescere in uno stampo cubico. Per evitare
che il frutto si crepi o non assuma una forma perfetta, è necessario un
attento e costante monitoraggio, che richiede molte ore di lavoro in più e, di
conseguenza, un costo maggiore.
In giapponese questo numero ha una pronuncia simile a quello della parola “morte”,quindi ha un’accezione negativa, suona come un malaugurio. L'avversione e la paura verso il numero quattro si chiamatetrafobiaed è molto comune in Asia orientale e sudorientale. Inaspettatamente troviamo in una cultura tanto lontana alcune superstizioni che probabilmente superano di gran lunga quelle del Sud Italia!
Infatti, parliamo di 迷信 meishin, appunto superstizione. vediamo invece quali sono i numeri e le cose che in Giappone si dice che portino male. Pronti?
Sapevate per esempio che il numero 4 四 il 9 九 sono numeri considerati sfortunati in Giappone? Questo perché 4 si legge shi, e shi in Giappone vuol dire anche morte (死) mentre 9 si legge ku, che vuol dire anche dolore (苦). Uno dei numeri considerati più sfortunati è il 42 (Shi-ni), che rimanda sia a shini 死に > morire, che shinin 死人 > cadavere. Per questo motivo, negli hotel spesso non troverete stanze col numero 42.
L’8 八 invece è un numero considerato fortunato, questo perché le due linee che formano il kanji si allargano sul fondo, in giapponese si dice 末広がり(suehirogari) in cui 末(sue) = fine, 広がり(hirogari) = allargarsi, e questo indica miglioramento, prosperità. Anche i numeri 7, 5, 3 (Shichi, go, san) 七五三, sono considerati fortunati, tanto che il 15 novembre viene celebrata la festa chiamata appunto Shichi-go-san, in cui i bambini di 3 e 5 anni, e le bambine di 3 e 7 anni vengono vestiti con i kimono e portati in visita al tempio. Ai bambini, inoltre, viene regalata una caramella lunga, bianca e rossa chiamata Chitose Ame (千歳飴), letteralmente “la caramella dei mille anni”, che simboleggia una crescita sana.
A Nara troverete tanti splendidi santuari. E i cervi, a dozzine,che possono muoversi liberamente in città. Qui sono considerati “un tesoro nazionale speciale” perché sono “i sacri messaggeri degli dei” del santuario shintoista di Kasuga, che si trova ai piedi del monte Kasuga-yama. Sia il santuario che la zona tutt’intorno sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Fondato nel 768 e ricostruito diverse volte, il santuario è circondato da una fitta vegetazione ed è famoso per le sue circa 3000 lanterne in bronzo e pietra situate lungo i sentieri che portano all’ingresso principale.I cervi di Nara interagiscono con i residenti ma soprattutto con i turisti. Negli ultimi anni le autorità locali sono state costrette ad emettere una serie di indicazioni su come dar da mangiare ai ruminanti: ogni tanto tendono infatti a diventare aggressivi per ottenere i deliziosi cracker c che sono il loro cibo preferito.
Sebbene siano ospitati nel grande parco
pubblico di Nara, dove si trovano monumenti importanti come il
tempio Todaiji con il Grande Buddha (Daibutsu), i cervi li troverete
ovunque: davanti ai ristoranti onei negozi di
souvenir. Sulle strade e sulle strisce pedonali: i conducenti, dal
canto loro, aspettano pazientemente che decidano di spostarsi – senza suonare
il clacson.
Ma cosa sono i capsule hotel e cosa li rende così particolari?
Sono delle strutture ricettive che, al posto di normali stanze d’albergo,
offrono ai loro ospiti delle stanze piccolissime, dette capsule al
cui interno lo spazio è ridotto al minimo e dove non è possibile fare altro che
sdraiarsi e dormire.
Queste capsule sono dei blocchi modulari in plastica o in
fibra di vetro lunghi due metri, larghi uno e alti 125 centimetri e al loro
interno si può stare solo seduti o sdraiati.
L’arredamento delle stanze è costituito esclusivamente da un
materasso con lenzuola e cuscino, una lampada, qualche mensola per poggiare
oggetti piccoli e una o più prese di corrente.
Lo spazio per i bagagli non c’è e borse e
valigie vanno lasciate nei depositi bagaglio che dispongono di
armadietti e sono sorvegliati 24 ore su 24.Il check-in e il check-out va fatto
giornalmente, quindi se si alloggia per più di un giorno dovrete ripetere le
operazioni di check-in ogni mattina.
I bagni ovviamente sono in comune e nei corridoi sono
presenti gli immancabili distributori automatici di cibi e bevande.
Su ogni piano ci sono un certo numero di capsule sistemate
una accanto all’altra e a volte anche una sopra l’altra, tanto da dare
l’impressione di trovarsi di fronte ad un grande alveare con
tutte le sue cellette.
In realtà, nonostante la filosofia spartana che sta alla
base della concezione di questa realtà ricettiva, nei capsule hotel si cerca di
fornire il massimo del comfort e della privacy agli ospiti.
Le camere sono essenziali, ma, hanno comunque il televisore,
il collegamento a internet, diverse prese per caricare i dispositivi
elettronici, un servizio di sveglia.
Per la privacy sono presenti delle tendine
oppure degli sportelli per potersi “chiudere” dentro. Qualche volta è presente
una piccola finestra apribile.
Per garantire il massimo della privacy, sono previsti piani
separati per gli uomini e le donne.
I bagni in comune sono sempre pulitissimi e
immacolati, così come le docce e gli spazi comuni. Pur essendo tutti
sostanzialmente simili, i capsule hotel si differenziano per i servizi
offerti.
In linea di massima gli hotel forniscono tutto ciò di cui si
può avere bisogno durante il soggiorno: asciugamani, spazzolini, ciabatte e
divisa da indossare per le aree comuni.
Il primo capsule hotel è stato realizzato
nel 1979 a Umeda, un distretto di Osaka;
Ma perché i giapponesi hanno sentito la necessità di creare
i capsule hotel? La ragione è strettamente legata all’evoluzione della società
giapponese e alla loro etica del lavoro che impone turni a
volte massacranti.
I capsule hotel sono nati per andare incontro alle esigenze
dei salarymen, ovvero, gli impiegati pendolari delle grandi aziende
giapponesi che spesso erano e sono costretti a lavorare fino a tardi perdendo
l’ultimo treno per tornare a casa.
Quindi serviva un luogo dove potessero dormire qualche ora e fare una doccia prima di ritornare nuovamente
in ufficio, senza spendere troppo in taxi o albergo. I capsule hotel, infatti,
erano e sono di gran lunga più economici degli alberghi
tradizionali.
Ecco qualche curiosità sul Giappone in particolare sui caratteri giapponesi!
L'Hiragana fu un sillabario usato specialmente dalle donne per comporre poesie d'amore e, successivamente, venne usato anche per la corrispondenza privata. le poesie venivano scritte sotto forma di haiku. L'haiku è un componimento poetico di tre versi formati da 17 more. Una mora corrispondeva ad un hiragana.
L'origine dell'haiku è antica, ma venne riconosciuta come opera letteraria solo durante l'epoca Edo, grazie ai maestri come Matsu Bashou, per poi perfezionarsi nei secoli successivi.
E voi? avete mai provato a comporne uno in italiano?